Big Tech Loves Big Oil

08 Jul 2020 - XR Italia
Azioni Società



A partire dal 6 luglio, Extinction Rebellion ha lanciato la campagna BigTechLovesBigOil.com. Con tre campagne settimanali noi ribelli di tutto il mondo, come utilizzatori della tecnologia e depositari del nostro futuro, prenderemo posizione al fianco dei lavoratori per far sì che le grandi compagnie del Tech dicano la verità sugli enormi profitti che fanno insieme alle grandi compagnie petrolifere. Inoltre, condanneremo le azioni in atto per intimidire gli attivisti che lavorano per Amazon e Google e che lottano contro il razzismo e lo sfruttamento lavorativo, perché la lotta per la giustizia razziale e dei lavoratori è integrale alla lotta per il clima.

Le grandi compagnie del Settore tecnologico sono state costantemente reticenti su come agiranno per diminuire il loro notevole contributo nell’accelerare la crisi climatica, che colpisce in modo sproporzionato le comunità di colore, le comunità indigene e in generale coloro che hanno avuto meno impatto sul surriscaldamento globale.

Le tre maggiori compagnie, Google, Microsoft e Amazon, sono invece note per aver finanziato i negazionisti del cambiamento climatico perché diffondessero fake news, ma soprattutto per i loro contratti miliardari con le compagnie petrolifere (Shell, BP, Chevron, ExxonMobil, etc.) per usare le Intelligenze Artificiali ed il Cloud per espandere la capacità di estrarre combustibili fossili.

Si prevede che Google, Microsoft and Amazon porteranno avanti $15.7 miliardi di contratti con le compagnie petrolifere nel 2030, specialmente per espandere la loro capacità di esplorazione e produzione di greggio.

Questi esorbitanti guadagni fanno impallidire l’ipocrisia dei 2 miliardi di dollari del fondo per il clima di Amazon; mostrano quanto sia assurdo che Microsoft annunci di diventare “compagnia negativa per le emissioni di carbonio” nel 2030 escludendo i contratti con le compagnie petrolifere da tale traguardo; inoltre mostrano l’assurdità di dichiararsi “carbon neutral” da parte di Google usando gli offsets, una pratica che ha costretto a migrare molte comunità indigene e ha spostato il peso delle emissioni sul Sud Globale. Come ha spiegato Hop Hopkins del The Sierra Club: “non ci può essere cambiamento climatico senza zone sacrificabili, e non ci possono essere zone sacrificabili senza persone considerate non di valore, e non ci possono essere persone considerate così senza razzismo”.

Perché supportiamo i lavoratori del settore tecnologico

La forza lavoro di queste grandi compagnie ha da sempre e con costanza portato avanti una dura opposizione a queste pratiche. Più di 10.000 lavoratori di Google, Amazon e Microsoft, hanno pubblicamente condannato i legami fra i propri datori di lavoro e le grandi compagnie petrolifere. I lavoratori si sono mobilitati, e hanno sfidato gli ordini da parte delle compagnie che li volevano censurare. In tutte e tre le compagnie, hanno condiviso domande molto simili, per un cambio di priorità che incorpori la giustizia climatica e gli impatti climatici1:

Hanno chiesto di raggiungere emissioni zero entro il 2030.2

Zero contratti che permettano o facilitino l’estrazione di combustibili fossili

Zero fondi per i negazionisti climatici, lobbisti e politici con posizioni negazioniste.

Zero collaborazione con entità che permettano l’incarcerazione, la sorveglianza, l’oppressione dei rifugiati o delle comunità di frontiera climatica.3

Già il primo di Aprile 2020 Extinction Rebellion NYC ha portato avanti uno scherzo digitale dove Google chiedeva perdono per aver finanziato i negazionisti climatici e accettava le richieste dei lavoratori.

In 24 ore, questa attività ha generato 4 milioni di Tweet, 160,000 visitatori unici del finto sito agreenergoogle e una vasta copertura mediatica. I lavoratori di Google ci hanno fatto sapere come l’azione è stata un grande stimolo per il morale degli attivisti climatici impiegati nella compagnia e ha aumentato la consapevolezza anche di altri lavoratori. Questo è il potete della protesta digitale: possiamo mostrare a un vasto pubblico l’ipocrisia delle grandi compagnie del Tech e insieme mostrare solidarietà a chi combatte in prima linea.

Pronto a unirti alla lotta?

Big Tech loves Big Oil. Ci hanno promesso un futuro migliore. Hanno mentito. Scopri la verità su BigTechLovesBigOil.com

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Note finali:

  1. Queste sono le richieste incluse nelle dichiarazioni pubbliche di Google Workers For Action on Climate, Amazon Employees For Climate Justice e Microsoft Workers 4 Good rilasciate prima del Climate Strike del 2019. 

  2. Come Extinction Rebellion, chiediamo una scadenza ancora più urgente per le emissioni zero entro il 2025. Essendo tra le compagnie più grandi del paese più ricco del mondo, Google, Amazon e Microsoft devono essere leader in termini di ambizione climatica. 

  3. La quarta domanda (incentrata sulla giustizia razziale) è inclusa solo nell’impegno dei lavoratori di Google, ma Amazon Employees For Climate Justice ha esplicitamente chiesto di prendere in considerazione la giustizia ambientale in molte dichiarazioni.