20 Feb 2020 - XR Piemonte
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XR Piemonte
Si è appena conclusa la settimana di Meditazione Ribelle organizzata da Extinction Rebellion Piemonte contro l’inazione del governo regionale nel contrastare il collasso ecologico e climatico in corso.
Il 15 ottobre 2019 il Consiglio regionale del Piemonte aveva bocciato la proposta di dichiarazione di Emergenza climatica, definendo “catastrofiste” e “ideologiche” le rivendicazioni dei ragazzi e delle ragazze dei Fridays For Future Torino presenti in aula. Durante la discussione della mozione, alcuni consiglieri avevano espressamente dichiarato, in modo scandaloso, che non ci fossero prove sufficienti per «accostare in modo diretto l’inquinamento da noi prodotto ai cambiamenti climatici».
Eppure, a distanza di quasi 4 mesi, il 29 Gennaio 2020 il Consiglio Regionale ha inaspettatamente dichiarato lo stato di Emergenza climatica e ambientale.
Il testo approvato contiene tre pagine di sommarie premesse scientifiche. Non viene mai citata la necessità di azzerare o ridurre immediatamente le emissioni di gas climalteranti per contrastare gli effetti devastanti del riscaldamento globale, né la necessità di fermare la distruzione degli ecosistemi. I punti che la Giunta regionale si impegna genericamente ad affrontare (in un lasso di tempo non definito) ignorano totalmente i numerosi report scientifici, tra cui quelli dell’IPCC, che sottolineano la necessità di dimezzare le emissioni entro il 2030 per impedire il collasso climatico ed ecologico.
Il contenuto della dichiarazione approvata ha poco a che vedere con l’emergenza in corso: il primo punto del testo impegna, infatti, la Regione Piemonte a realizzare al più presto la linea ad alta velocità Torino-Lione (TAV). Su quale base scientifica ed in ragione di quale necessità? Come può un sistema di trasporto transfrontaliero rispondere all’urgenza di una drastica riduzione delle emissioni climalteranti in meno di dieci anni?
Allo stesso modo, gli incentivi all’elettrico, così come vengono proposti dal testo, ignorano i grandi squilibri geopolitici creati dalle “guerre dei metalli rari”, quelli utilizzati per la produzione delle batterie, e della stessa produzione di energia elettrica.
Davvero per affrontare l’emergenza climatica ed ecologica basta promettere “nuovi progetti di ricerca sul rinnovamento industriale, nuovi bandi di accesso a fondi per economia circolare e rifiuto delle colture OGM”, così come si legge nella dichiarazione approvata?
Contestualmente, i livelli di inquinamento dell’aria di tutto il territorio piemontese sono sempre più fuori controllo. Nel 2019, 147 giorni su 365 l’aria di Torino è risultata essere fuori legge, confermando il suo primato come città italiana più inquinata dell’ultimo decennio. Come riportato da numerosi studi scientifici, l’esposizione allo smog aumenta il rischio di tumore ai polmoni, ictus e malattie cardiache. A conferma di ciò, in Europa più di 500 mila persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico. Sessanta mila sono, invece, i morti per inquinamento atmosferico in Italia, 3500 in Piemonte e 900 morti solo a Torino.
Lunedì 23 febbraio 2020 abbiamo quindi iniziato la nostra azione di meditazione ribelle: ogni giorno, per un’ora, ci siamo trovate e trovati davanti al palazzo della Regione Piemonte, per fronteggiare con i nostri corpi il silenzio assordante delle istituzioni di fronte ad un’intera comunità che sta soffocando.
Ci siamo posti su una grande clessidra verde, simbolo di Extinction Rebellion e del tempo che scorre, con la richiesta di concentrarsi.
Concentrarsi su tutte le azioni che possiamo - e dobbiamo - immediatamente mettere in atto al fine di ridurre drasticamente le emissioni climalteranti e fermare la distruzione degli ecosistemi. Concentrarsi su noi stesse e noi stessi per portare forte e chiaro un messaggio: il collasso climatico ed ecologico è qui ed ora.
Sono stati giorni intensi, il gruppo si è unito e fortificato nella meditazione e abbiamo avuto possibilità di creare un contatto con le numerose persone che passavano, incuriosite dal silenzio e dalle mascherine che indossavamo. Abbiamo meditato da soli, in coppie, in gruppo, con le piante, ogni giorno aiutati in questo percorso da una guida diversa. Ogni giorno abbiamo preso il megafono in mano e abbiamo denunciato, ancora una volta, la rottura del contratto sociale.
Siamo in emergenza: l’aria è irrespirabile e le persone continuano a morire. Di fronte al primo dei diritti inalienabili che ogni essere umano possiede - il diritto alla vita - i governi hanno fallito.
Nonostante la nostra presenza in piazza per tutta la settimana, non abbiamo ricevuto nessuna risposta da parte delle istituzioni regionali. L’ultimo giorno - per il Gran Finale - abbiamo continuato la nostra meditazione in piedi, davanti alla porta d’ingresso del palazzo della Regione Piemonte.
Con la rabbia e la concentrazione impressa sui nostri volti, siamo rimasti immobili, lasciandoci scorrere a pochi centimetri i dipendenti regionali. Rendendoci impossibili da evitare, da trascurare.
La nostra meditazione ribelle è stata la voce di ognuna delle migliaia di persone che ogni anno perdono la vita a causa dell’inquinamento dell’aria. È stato il rispetto di cui il nostro pianeta ha bisogno, l’ossigeno di cui si alimenta il nostro corpo. Meditazione ribelle sono stati gli occhi bendati dei governi di fronte al collasso degli ecosistemi e agli effetti devastanti di un’emergenza sanitaria, climatica ed ecologica.
Abbiamo portato forte il nostro messaggio: è ora di concentrarsi sul nostro amore per questa terra e sulla rabbia che proviamo nel vederla morire.
Siamo stati e saremo sabbia dentro la clessidra.
Extinction Rebellion Piemonte
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E-mail: piemonte.xritaly@protonmail.com
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