G20 A ROMA

Tra il 28 Settembre e il 3 Ottobre si sono svolti a Milano due importanti eventi preparatori alla COP26 di Glasgow, la YouthCOP e la PRECOP26, le quali si sono da subito dimostrate per quello che questa tipologia di incontri sono sempre stati da ormai 26 anni: un teatrino di buoni propositi e menzogne operato dalla governance globale per rassicurare i cittadini convincendoli che lo stesso sistema che li ha condannati possa anche salvarli. Sponsorizzate da colossi dell’industria fossile, blindate all’interno di un palazzo circondato dalle FFOO, accusate di aver operato una selezione ad hoc dei 400 giovani attivisti invitati, sono state criticata sia internamente da personalità come Greta Thunberg attraverso l’ormai famoso discorso che sottolinea il continuo “Bla Bla Bla” mai seguito da azioni concrete, sia esternamente dagli attivisti di varie realtà che si sono appositamente riuniti nella piattaforma del Milano Climate Camp e hanno dato inizio a diverse azioni di disobbedienza ed iniziative sparse per la città durante i giorni delle conferenze.

Arriviamo a Roma. All’incontro finale del G20, dove si porranno le basi per i temi da affrontare a Glasgow, le nazioni del G20 che producono l’80% del PIL mondiale, rappresentano il 60% della popolazione e 75% delle emissioni , potrebbero dare un segnale forte e rendere possibile una reale svolta. Sul tavolo ci sono l’uscita dal carbone, la riduzione dei finanziamenti al settore fossile e una revisione degli obiettivi di ogni nazione.
Nonostante le trattative per cercare di raggiungere il consenso su temi chiave per l’intera umanità, è facile prevedere che le trattative si concluderanno con un nulla di fatto, costituendo così un’esatta replica di ciò che è accaduto alle prime sedute del G20 di quest’estate. Un possibile fallimento degli accordi tra nazioni del G20 rappresenterebbe un pessimo presagio in vista della COP26 che si terrà tra il 31 ottobre e il 12 novembre, in stretta continuità con il meeting romano. I segnali non mancano.

Le dichiarazioni che vengono rilasciate da numerosi osservatori autorevoli, in queste ultime settimane prima della COP26, sono drammatiche. Alok Sharma, il capo di gabinetto britannico che presiederà i lavori a Glasgow, ha dichiarato che raggiungere un accordo sarà più difficile che la firma dell’Accordo di Parigi nel 2015. Un report rilasciato il 21 ottobre ha rivelato come alcuni tra i maggiori stati produttori di carbone, petrolio, carne e mangimi stiano manovrando per eliminare dal Report del Terzo Gruppo di Lavoro dell’IPCC alcune delle raccomandazioni più stringenti, in contrasto con gli interessi economici di quelle stesse nazioni. Altri membri di rilievo che prenderanno parte alle trattative di Glasgow hanno ammesso privatamente che l’esito del meeting non porterà ad accordi globali tali da limitare il riscaldamento del pianeta entro i famosi 1.5°C dell’accordo di Parigi.

Appare evidente che un mondo al di sotto di +1.5°C si configuri ormai come un sogno irrealizzabile, nonostante le parole vuote dei leader mondiali che continuano a diffondere false rassicurazioni sulla possibilità di raggiungere tali risultati. Ma le parole non bastano. Da 26 anni le nazioni si impegnano con a contrastare il cambiamento climatico, e da 26 anni le emissioni sono in costante aumento e anzi stanno ancora accelerando. Gli eventi catastrofici che una volta ci apparivano sfocati e remoti sono ora proprio davanti ai nostri occhi, o meglio sulle nostre teste. Solo in Italia nel 2021 è stato segnalato almeno un evento estremo al giorno.

Per questo anche noi saremo a Roma : per denunciare il fallimento dei governi nel proteggere la cittadinanza dal collasso climatico ed ecologico, per sensibilizzare la popolazione alla giustizia climatica e per smascherare la retorica della transizione ecologica.

Se vuoi unirti alle Azioni Dirette NonViolente che Extinction Rebellion ha in programma per Roma, trovi tutte le informazioni nella sezione “Come Partecipare” in fondo alla pagina.

Per l’occasione sarà allestito un camp che ospiterà, per la prima volta a Roma, attivisti provenienti da tutta Europa e da diversi movimenti che uniranno le forze mobilitandosi assieme per far sentire la loro voce. Si tratterà di uno spazio inclusivo, aperto al confronto tra diversi movimenti e individui, adatto ad incrociare esperienze e proposte, a vivere momenti di azione, formazione e convivialità che siano carburante per le sfide che ci attendono. Vi aspettiamo al Roma Climate Camp, dalla sera del 28 ottobre alla mattina del 1 novembre, presso il centro sociale Acrobax. Più informazioni alla pagina Facebook dell’evento.

Durante la mobilitazione a Roma in occasione delle giornate del G20, i Gruppi di Affinità e i Gruppi Locali saranno autonomi nel pianificare e realizzare azioni, coordinandosi tra loro e con il supporto dei gruppi di lavoro nazionali. Anche se non sarai fisicamente a Roma, il tuo contributo può essere fondamentale. Scopri come!