Attivisti di Extinction Rebellion si incollano agli sbarramenti di sicurezza dell’Arsenale al G20 di Venezia
08 Jul 2021 - XR Italia
Press
Società
Nel primo giorno di meeting del G20, oltre venti attivisti di Extinction Rebellion si sono incollati agli sbarramenti di sicurezza dell’Arsenale di Venezia per denunciare il fallimento dei 20 paesi più industrializzati al mondo nell’affrontare l’emergenza climatica e ecologica in corso e la sesta estinzione di massa della storia
Venezia, Arsenale, 8 luglio
Questa mattina, in occasione del primo giorno di meeting del G20 dell’Economia e della Finanza, diversi attivisti di Extinction Rebellion si sono diretti al confine della zona rossa, incollando i loro corpi a terra e alle transenne di sicurezza. Sulle loro magliette, si leggono le scritte: “Emergenza climatica ed ecologica” e “I governi hanno fallito”.
L’azione di protesta si è posta, infatti, l’obiettivo di mettere in evidenza la distanza tra i rappresentanti dei 20 paesi più potenti del mondo, riuniti per discutere le linee politiche ed economiche da intraprendere per la ripresa mondiale, e gli interessi dei cittadini di tutto il mondo, che vivranno in prima persona gli effetti di quelle stesse decisioni.
I governi del G20 sono responsabili di circa il 75% delle emissioni globali di CO2. Nonostante tutti gli impegni presi e le dichiarazioni ufficiali, dal 2015 (anno di stipula degli Accordi di Parigi), almeno 77 miliardi di dollari sono stati versati ogni anno dai governi dei paesi del G20 in progetti legati al petrolio, al gas fossile e al carbone, mettendo a rischio la sicurezza mondiale e le vite di migliaia di persone. Al termine del 2019, inoltre, nessun governo del G20 risultava essere ancora in linea con gli obiettivi di quegli stessi accordi.
Extinction Rebellion dichiara nullo il contratto sociale: i governi hanno fallito e stanno condannando i propri cittadini ad un futuro di guerre, fame, migrazioni e siccità.
I loro soldi condannano l’umanità all’estinzione.
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