26 Jan 2022 - Extinction Rebellion Italia
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Società
Milano, Piazza della Scala Lunedì 24 Gennaio. Oggi un gruppo di manifestanti di Extinction Rebellion sta bloccando il traffico in Piazza della Scala.
Il motivo è presto detto: durante i lavori preparatori alla COP26 che si sono svolti al Centro Milano Congressi, tante persone di XR e di altre realtà unite nella Climate Justice Platform hanno protestato con analoghi blocchi stradali per manifestare la propria rabbia e il proprio dissenso verso l’inazione e la miopia con cui i governi stanno affrontando la spaventosa crisi climatica ed ecologica che l’umanità sta vivendo adesso. Non nel 2050 né nel 2030, dove si collocano le speculazioni delle COP, ma adesso.
L’unica risposta che è arrivata dalle istituzioni è stata una pioggia di denunce e multe verso queste persone. Ben sapendo che la lotta per la giustizia climatica non è solo giusta, ma necessaria a tutti i livelli, la decisione di XR è stata quella di non cedere un centimetro di terreno alla repressione istituzionale e di ribadire la propria posizione con la stessa identica azione. Il luogo, esattamente davanti a Palazzo Marino, è stato scelto non a caso, in quanto nello stesso momento, nel consiglio comunale che si è svolto online, un consigliere e una consigliera del gruppo Europa Verde hanno chiesto e ottenuto di discutere la questione, appoggiando e sostenendo la posizione di XR dall’interno delle istituzioni.
Il fallimento dei lavori della COP26 è plasticamente rappresentato dalle lacrime del loro presidente Alok Sharma, evidentemente sopraffatto dal senso di colpa. "I also understand the deep disappointment, but I think it's also vital that we protect this package", queste le sue parole. La solita formula delle COP: prendiamoci un po’ di fumo negli occhi e un po’ di promesse a lungo termine, e accontentiamoci. E infatti le politiche suicide dei governi e dei centri di potere sono continuate sostanzialmente invariate, senza Ministeri della Transizione Ecologica che tengano. Extinction Rebellion, come molte altre realtà e moltissime persone in tutto il mondo, non tollera più questa formula ed esige che invece si smetta di pensare a fare ciò che è (o sembra) possibile, e si cominci a fare ciò che è necessario. E ciò che è necessario è un’immediata inversione di tendenza rispetto a questo sistema tossico e incancrenito, realizzabile soltanto se il potere decisionale viene trasferito dai professionisti della politica che lo detengono attualmente alle persone che invece soffrono quotidianamente le conseguenze della crisi climatica ed ecologica. In due parole: assemblee cittadine.
Ormai non ci si può più permettere di avere paura delle sanzioni, delle denunce, dei tribunali, della prigione. Chi pensa di reprimere o addomesticare la lotta per la giustizia climatica ha perso la bussola della Storia.
Extinction Rebellion.
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