Venezia: nuove misure di prevenzione per l'azione del Canal Grande

21 Dec 2023 - Extinction Rebellion Italia
Press



Venezia, 21/12/2023Dopo le 27 denunce, i 5 fogli di via, le sanzioni amministrative e i DASPO urbano, la Questura di Venezia convoca tutte le persone identificate per l’azione del Canal Grande per la notifica di un “avviso orale”, una misura di prevenzione del codice antimafia che prelude alla sorveglianza speciale

Da ieri, la Questura di Venezia sta notificando diversi “avvisi orali” alle attiviste di Extinction Rebellion che erano state identificate durante l’azione in cui le acque del Canal Grande sono state tinte di verde. Un avviso orale è un “provvedimento con il quale il Questore avvisa oralmente il soggetto, ritenuto socialmente pericoloso, che esistono indizi a suo carico, invitandolo a mantenere una condotta conforme alla legge”. Una misura che apre la strada a restrizioni molto importanti della libertà personale, come la sorveglianza speciale. Ad oggi sono tre le persone convocate in Questura. Tra di esse, una persona che distribuiva semplicemente dei volantini e anche Margherita, la studentessa di Cà Foscari colpita da un foglio di via di quattro anni, revocato poi in tempi rapidissimi dal Questore perché illegittimo.

“È imbarazzante che provvedimenti di questa portata vengano notificati a delle persone che hanno semplicemente partecipato a una manifestazione” afferma Giannarosa. “Ho distribuito qualche volantino: mi hanno portata in questura, denunciata e adesso dato una misura di prevenzione perché il Questore di Venezia ha deciso unilateralmente che sono una persona pericolosa”. Misure che fuoriescono dalla comune gestione dell’ordine pubblico e che sembrano andare incontro ai desideri espressi dal Sindaco di Venezia e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, i quali avevano augurato pubblicamente la galera a tutti gli attivisti. Sulla vicenda delle denunce e dei fogli di via, la settimana scorsa, si erano espressi con forza anche cinquanta docenti di Cà Foscari, con una lettera aperta in cui parlano di “atto intimidatorio e non salutare per una società democratica” e il Comitato Torino Respira, che ha lanciato una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica, firmata da tantissimi docenti dell’Università di Torino e del Politecnico, per chiedere “a chiunque abbia responsabilità di governo a tutti i livelli di adoperarsi per garantire la massima libertà di manifestazione e ad evitare la criminalizzazione del dissenso”. Le nuove misure preventive si sommano ai 2 daspo urbani, 5 fogli di via (di cui uno illegittimo) e 27 denunce già notificate il 9 dicembre, quando le acque di Canal Grande erano state colorate di verde e tre persone avevano appeso al ponte di Rialto uno striscione che recitava: “COP28: mentre il governo parla, noi appesi a un filo”. Un’azione estremamente simbolica, realizzata per denunciare la mancanza di adeguate politiche sulla crisi climatica da parte dei governi del mondo riuniti a Dubai per la COP28 e gli ingenti investimenti del governo italiano per far diventare l’Italia uno hub del gas.

La COP28 si è conclusa, anche quest’anno, senza un accordo vincolante sull’eliminazione dei combustibili fossili. Nel frattempo, i primi dati rivelano che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato. Nonostante questo, mentre la Terra affonda, chi suona l’allarme viene prima umiliato e poi denunciato ed espulso dalle città.

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