02 Jan 2024 - Extinction Rebellion Italia
Press
Venezia, 02/01/2024 – In tempo per le vacanze natalizie, notificati altri due fogli di via di un anno a due attivisti di Extinction Rebellion, che si aggiungono ai cinque già consegnati, ai 3 daspo, alle 27 denunce e ai 2 più recenti avvisi orali. Gli elementi su cui si basano i provvedimenti, tuttavia, sono basati su reati mai commessi. “Si sta apertamente dichiarando il falso in un provvedimento ufficiale”.
Non c’è stato un attimo di respiro per gli attivisti di Extinction Rebellion di Venezia a partire dal 9 dicembre 2023, quando c’è stata l’azione in cui le acque del Canal Grande si sono tinte di verde. Il giorno stesso erano state notificate 27 denunce, 3 daspo urbano e 5 fogli di via di 4 anni (di cui uno illegittimo). Hanno fatto seguito le notifiche di alcuni avvisi orali, ovvero delle misure di prevenzione del codice antimafia che preludono la sorveglianza speciale e adesso, in tempo per le vacanze natalizie, due nuovi fogli di via di un anno ciascuno: il primo notificato il 23 dicembre e il secondo il 28.
“Il foglio di via è il regalo più bello che Babbo Natale potesse farmi” commenta Gianluca con ironia amara “perché ci permette di dimostrare ancora una volta la repressione surreale a cui siamo sottoposti dal governo”. Sul suo provvedimento sono stati infatti riportati dei reati già archiviati da anni perché il fatto non sussiste, invalidando gli elementi di fatto su cui si basa lo stesso provvedimento. “Tra i pregiudizi c’è scritto che durante il Carnevale 2020 ho partecipato a una manifestazione non autorizzata sul ponte di Rialto, ma io non ero presente” commenta invece Dario, destinatario del secondo foglio di via.
È evidente quindi l’utilizzo spregiudicato che viene fatto di misure che farebbero parte del codice antimafia contro attivisti non violenti, con fini repressivi e intimidatori. Sull’assurdità di queste misure si sono anche espressi una cinquantina di docenti dell’Università Ca’ Foscari attraverso una lettera aperta in cui parlano di “atto intimidatorio e non salutare per una società democratica” e il Comitato Torino Respira che, a Torino, ha lanciato una petizione firmata da quasi 2500 persone, tra cui molti docenti dell’Università di Torino per chiedere “a chiunque abbia responsabilità di governo a tutti i livelli di adoperarsi per garantire la massima libertà di manifestazione e ad evitare la criminalizzazione del dissenso”.
Il 9 dicembre Canal Grande, e molti altri fiumi in altre città italiane, si sono colorati di verde per denunciare la mancanza di politiche efficaci per la crisi climatica. A Venezia gli attivisti scrivevano su uno striscione “mentre il governo parla, noi appesi a un filo”, proprio per trasmettere la sensazione di instabilità e insicurezza causata dalle continue false promesse e prese in giro di un governo che non prende una posizione netta e chiara sull’emergenza climatica. La COP28 d Dubai si è ormai conclusa, con un fallimento, e nel frattempo il Veneto riporta una pessima qualità dell’aria, a scapito della salute dei suoi abitanti, e l’Italia conclude Il 2023 con il bilancio di un evento meteorologico estremo al giorno.
Nonostante l’evidente emergenza, chi chiede al governo di agire viene allontanato dalle città e denunciato.
Extinction Rebellion
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