27 Sep 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press
Torino, 27/09/2025 - Si è svolto oggi in piazza Castello il presidio annunciato da Extinction Rebellion e Fridays for Future. Annullata la sfilata delle Super Car per evitare la contestazione. Con lo slogan “Dai SUV ai carri armati: blocchiamo tutto” è stato denunciato il costo ambientale e sociale delle auto di lusso e la presenza di aziende segnalate dall’ONU per il loro coinvolgimento nel genocidio palestinese.
“Dai SUV ai carri armati: blocchiamo tutto”, con questo slogan, mentre migliaia di persone marciavano verso l’aeroporto di Caselle per una manifestazione, Extinction Rebellion, Fridays For Future ed altre realtà ecologiste cittadine, hanno disturbato per tutto il pomeriggio gli stand del Salone dell’Auto a Torino. La sfilata delle Super Car, che avrebbe dovuto passare da piazza Castello per arrivare davanti al Duomo, è stata annullata per timore della contestazione. I manifestanti hanno mostrato cartelli con scritte come «Le città non sono parco giochi per ricchi», «Lusso per pochi, smog per tutti» e un «Stop genocidio» raffigurato sul segnale stradale dello stop. La manifestazione, durata qualche ora, è terminata con l’arrivo in piazza del corteo che, inizialmente diretto a Caselle, è stato fermato dalle forze dell’ordine che hanno utilizzato lacrimogeni e idranti.
“Questo è il quarto anno consecutivo in cui le strade e le piazze storiche di Torino vengono usate per esporre e far sfilare auto inquinanti e costosissime. Quest’anno, inoltre, il Salone ospita anche aziende coinvolte nel genocidio del popolo palestinese” dichiara Matilde di Extinction Rebellion. “Uno sfregio nella città più inquinata d’Italia, in cui i lavoratori dell’automotive affrontano da anni licenziamenti e cassa integrazione, e un evento immorale di fronte a quello che sta succedendo a Gaza. Se non lo fermano le istituzioni, lo blocchiamo noi”. Il riferimento è all’ondata di proteste intensificate nelle ultime settimane in cui, sotto lo slogan “blocchiamo tutto”, sono stati bloccate autostrade, stazioni, porti ed eventi in moltissime città d’Italia, per chiedere lo stop alle forniture di armi italiane a Israele e la tutela della Global Sumud Flottila affinché possa portare a termine la missione umanitaria. Come riporta Extinction Rebellion, il Salone non è un evento casuale. Tra i marchi presenti ci sono Allianz e Hyundai, due delle tante multinazionali citate in un rapporto delle Nazioni Unite a cura della relatrice speciale per i territori palestinesi, Francesca Albanese, per aver tratto profitto dalle operazioni militari di Israele a Gaza. Secondo il documento, Hyundai Heavy Industries - la sezione del gruppo che produce escavatrici e i mezzi pesanti -, ha fornito macchinari utilizzati per la demolizione di abitazioni e edifici a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati, mentre Allianz ha investito in aziende della difesa coinvolte nel conflitto.
La protesta di Extinction Rebellion, la seconda dopo l’interruzione dell’inaugurazione avvenuta ieri, si estende tuttavia al modello stesso che il Salone dell’Auto rappresenta. Molte delle auto presentate al Salone sono infatti modelli di lusso, prodotti di altissimo livello e costosissime, capaci di offrire innovazioni e prestazioni, ma accessibili solo a una piccolissima percentuale della popolazione. “È surreale che tutto questo avvenga a Torino, in una città dilaniata da inquinamento, disuguaglianze, licenziamenti e cassa integrazione, e soprattutto che sia supportato dalle istituzioni” commenta ancora Matilde. La realtà vissuta da chi abita e lavora in città è infatti un’altra. Torino è una delle città più inquinate d’Europa, e una grossa percentuale è dovuta al traffico veicolare. Contemporaneamente, il trasporto pubblico locale è prossimo al collasso, mancando all’appello 23 milioni di euro per coprire le esigenze del settore, e le persone continuano a essere costrette a spostarsi in auto. Il settore della automotive nazionale, di cui Torino è una delle città natale, è invece ormai in declino da diversi anni. Proprio in questo settembre è stata rinnovata la cassa integrazione per altri 2.300 dipendenti Stellantis e ne sono stati licenziati 600. “Il Governo ha chiesto alla Flottila di cambiare rotta: è il Governo a dover cambiare rotta smettendo di inviare armi a Israele e investendo in una reale transizione ecologica che sia equa, giusta e radicale”.
Extinction Rebellion
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