Primavera rumorosa Primavera rumorosa

Il mondo brucia, la terra affonda: il caos climatico sta stravolgendo il nostro presente. Siamo entrati nella sesta estinzione di massa della storia e questa volta siamo noi l'asteroide. Mentre aumenta il costo della vita ed esplodono le diseguaglianze lavorative, economiche e sociali, la democrazia vacilla e il fascismo avanza.

I governi mondiali in questi anni hanno fallito. Il governo italiano e le sue grandi aziende stanno ciecamente investendo in combustibili fossili, in guerre e armamenti, mettendo drammaticamente a rischio il settore lavorativo, le persone costrette a migrare dalle loro terre e coloro che abitano nei Sud del mondo. A fianco a questo, aumentano le limitazioni della libertà di espressione e di dissenso.

Siamo oggi di fronte a una scelta:

Verità o negazione? Azione o collasso? Democrazia o ecofascismo? Benessere per tutti o ricchezza per pochi?

Come cittadine di questo paese, dichiariamo nullo il contratto sociale e lanciamo una settimana di ribellione per una primavera rumorosa dal 25 aprile al 1 maggio.

Verso una nuova società della cura, in cui difendere la terra e le vite che la abitano, e non i confini che noi stessi abbiamo creato. Per un mondo più giusto, solidale e democratico, in cui ogni voce risuoni e nessuna venga esclusa.​​​​​​​

Venerdì 25
  • CORTEO ANTIFASCISTA: Scendiamo in piazza insieme per l’80esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.
    📍Ore 10, Piazza delle Camelie (Roma)
  • FESTA DELLA LIBERAZIONE: Musica, reading, cibo, bevande, banchetti, area per lə piccolə con teatro, laboratori interattivi e attività ludico-motorie.
    📍Ore 14, Parco Modesto di Veglia (Roma)
Domenica 27
  • MOTHERS REBELLION: Cerchio di Mothers Rebellion insieme a Zona Verde in luogo simbolico, dove in questi ultimi mesi abbiamo visto capitozzare e abbattere centinaia di grandi olmi. 📍Ore 11, Piazzale Quattro Venti! (Roma)
  • REBEL PARADE: Street Parade di Primavera nel centro di Roma con artisti e Red Rebels.
    Artiste presenti: Egotek e Arkana Sound System, LOTTA, Fragmental, Marisandra, Teatro Selvatico, Matteo Costanzo, Logos, LAPARTEINTOLLERANTE, Nobada Sound System, Ela Sola 📍Ore 16, Piazzale Ugo La Malfa (Roma)
Martedì 29
  • PROIEZIONE DOCUMENTARIO “BREATH”: Un viaggio emozionante e intimo, firmato dalla regista Ilaria Congiu, che esplora il cambiamento climatico, l’inquinamento e la pesca industriale attraverso gli occhi di chi ha visto il mare cambiare.
    Biglietti: 10€ - Compra il biglietto QUI 📍Ore 21.00, Cinema Barberini (Roma)
Mercoledì 30
  • PIAZZA RUMOROSA: Un presidio con musica, performance poetiche e stand-up comedy.
    Artiste presenti: Wow incendi spontanei e Trash Ecologica
    📍Ore 18.30, Piazza dell’Esquilino (Roma)
Giovedì 1
  • PRIMO MAGGIO DI LOTTA: Corteo al fianco dei sindacati di base e dei movimenti per i diritti dei lavoratori.
    📍Presto più informazioni
  • FESTA DI PRIMAVERA: Festa finale della Primavera Rumorosa.
    📍Presto più informazioni
IL PROBLEMA

Il mondo brucia, la terra affonda: il caos climatico sta stravolgendo il nostro presente.

Siamo nella sesta estinzione di massa della storia e questa volta siamo noi l’asteroide.

  • Negli ultimi 50 anni, la popolazione globale di animali vertebrati selvatici è diminuita del 73% a causa delle attività umane. Il modello di sviluppo basato sulla crescita infinita e sul crescente consumo di suolo, ha amplificato questi impatti, con il risultato di un pianeta sempre più vuoto a causa del collasso delle popolazioni animali.  La diminuzione delle specie selvatiche è un segnale del crescente rischio di estinzione e della perdita di ecosistemi sani, che, se danneggiati, non riescono più a fornire i benefici essenziali per l’umanità, come aria, acqua e suolo sani. 
  • Gli ecosistemi sul territorio italiano sono attualmente fortemente minacciati, con il 35% del totale in uno stato di salute critico e il 30% delle specie di animali vertebrati a rischio estinzione. Il calo della funzionalità degli ecosistemi costa all’economia globale più di 5.000 miliardi di dollari all’anno, pari a circa il 6% del PIL globale. In particolare, il settore infrastrutturale, insieme a quello energetico, è responsabile di circa il 35% delle pressioni sulla biodiversità, che si traducono in cambiamento del paesaggio con conseguenze negative sugli habitat e frammentazione delle risorse naturali.

Mentre aumenta il costo della vita

  • Alle autocelebrazioni televisive che affermano che tutto va bene, fa da contraltare la nuda vita quotidiana con la fatica sempre maggiore per cercare di andare avanti e per tanti addirittura con la difficoltà di mettere insieme il pranzo con la cena. Il costo della vita è infatti aumentato tra il 2019 e il 2023 in media del 16,3%, con gli aumenti maggiori che si sono verificati nel settore dell’energia, con bollette aumentate del 108% per l’elettricità e del 72,1% per il gas, ma anche l’acqua, che ha segnato un +13,2%. Anche prendere un caffè al bar per tanti inizia ad essere un lusso che non sempre ci si può permettere. 

ed esplodono le diseguaglianze 

la democrazia vacilla e il fascismo avanza.

  • In un mondo in crisi, le democrazie vacillano in diverse parti del mondo: dagli Stati Uniti con la nuova elezione di Donald Trump fino ai diversi paesi europei in cui i partiti neofascisti avanzano, tra cui l’Italia. Negli ultimi anni, diritti e libertà sancite dalla nostra Costituzione, come il diritto a riunirsi pacificamente (art. 17), a esprimere liberamente il proprio pensiero (art. 21), la libertà di movimento (art. 16) sono messi in discussione da una gestione securitaria dell’ordine pubblico, come denunciato da numerosi organismi internazionali, tra cui Amnesty International. Questo avviene, ad esempio, tramite l’imposizione di sempre più stringenti restrizioni sulle manifestazioni pubbliche e l’utilizzo di misure amministrative come il foglio di via, o tramite il ricorso sempre maggiore alle querele temerarie, ovvero a querele vessatorie che colpiscono deliberatamente giornalisti e cittadini e la dipendenza della stampa italiana dalle pubblicità delle aziende più inquinanti (compagnie del gas e del petrolio, dell’automotive, aeree e crocieristiche). Secondo il Press Fredom Index di Reporters without Borders, infatti, l’Italia è oggi 46esima su 180 nazioni monitorate per la libertà di stampa.
LORO

I governi mondiali in questi anni hanno fallito.

  • La leadership politica ed economica globale ha una grande responsabilità per non aver agito tempestivamente per azzerare rapidamente le emissioni, fermare la distruzione degli ecosistemi e contenere i rischi legati alla crisi ecoclimatica. Questa mancanza di azione è stata ripetutamente sottolineata da diverse organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU e l’Agenzia Internazionale per l’Energia, e anche dalla comunità scientifica, che ha pubblicato un articolo congiunto su 200 riviste specializzate. Questo fallimento ha condannato le generazioni attuali e future a subire le conseguenze sempre più gravi del cambiamento climatico.

Il governo italiano e le sue grandi aziende stanno ciecamente investendo 

mettendo drammaticamente a rischio

  • il settore lavorativo: di fronte ai dati drammatici sull’impoverimento di larghe fasce della popolazione e l’aumento dei prezzi che ha incrementato le disuguaglianze, il Governo evidenzia dati parziali, come ad esempio che la disoccupazione in Italia è scesa ai minimi degli ultimi decenni, nonostante la crescita sia dovuta agli anni precedenti e si registrino comunque molti contratti sotto i 30 giorni e i salari crescono a rilento. Nei prossimi anni, centinaia di migliaia di posti di lavoro saranno inoltre messi a rischio dalla scelta di rimandare e ostacolare la transizione, una scelta che esaspererà una crisi lavorativa che è già in atto.
  • la persone costrette a migrare dalle loro terre, che in più di 700mila rimangono ogni anno intrappolati in Libia nei centri di detenzione sottoposti a torture e violazioni dei diritti umani, finanziati dagli accordi politici ed economici tra il Governo italiano e il Governo libico. Coloro che riescono ad arrivare in Italia, invece, vengono rinchiusi nei CPR imbottiti di psicofarmaci in ambienti disumani in attesa di essere rimpatriati. 

  • e i territori dei Sud del mondo, che da anni subiscono le politiche dei governi occidentali e delle aziende ad essi legati.
    Sono i territori del nord Africa, già duramente colpiti dalla perdita di fertilità del suolo e dalla siccità e l’innalzamento del livello del mare, dove ENI e SNAM estraggono gas.
    Sono la Campania, la Sicilia, la Puglia, la Basilicata, la Sardegna.. i territori in cui lo Stato Italiano ha sacrificato la terra e i suoi abitanti ignorando e nascondendo le attività illecite di gestione dei rifiuti; sono anche i territori occupati palestinesi e i civili, sulle cui morti il Governo ha guadagnato almeno 13 milioni di euro.

A fianco a questo, aumentano le limitazioni della libertà di espressione e di dissenso

  • Nel frattempo, un approccio politico fascista sta avanzando anche in Italia, con il governo attuale composto da numerosi esponenti legati direttamente o indirettamente a vecchi gruppi fascisti, che promuove giornalmente politiche securitarie che limitano fortemente la libertà di espressione e investe su opere e progetti con un enorme impatto su territori che non coinvolgono la popolazione e le fasce sociali già deboli che ne vivranno i costi maggiori. Negli ultimi due anni, è inoltre aumentato il controllo sull’informazione pubblica, attraverso l’influenza governativa sulla RAI, e su quella privata, grazie all’influenza di miliardari come Elon Musk. 
  • Inoltre, il governo sta limitando pesantemente il diritto di manifestazione in tutto il paese, vietando le manifestazioni e ricorrendo a violenza contro chi osa opporsi in nome della costituzione, come è accaduto a Pisa, dove a ragazzi di 16 anni è stata spaccata la testa per non fargli raggiungere una piazza vuota. A fianco a questo, osserviamo una sempre più soffocante limitazione del diritto allo sciopero. Le principali unioni sindacali hanno ripetutamente denunciato i tentativi del Governo di limitare un diritto sancito dalla Costituzione (art. 40). Anche il DDL Sicurezza è stato denunciato dalla CGIL come uno strumento che andrà ulteriormente ad erodere il diritto allo sciopero dei lavoratori italiani.
LA SCELTA

Di fronte a tutto questo, siamo oggi di fronte a una scelta:

  • Verità o Negazione?
    Continueremo a negare le cause e l’urgenza di questa crisi o riconosceremo che sta già colpendo tutto il territorio e le nostre comunità?
  • Azione o Collasso?
    Continueremo a ritardare la transizione o ci impegneremo rapidamente a fare tutto ciò che è necessario per garantire un futuro vivibile per noi e le generazioni future?
  • Democrazia o Ecofascismo?
    Continueremo a non coinvolgere la popolazione nei processi decisionali, a imporre soluzioni ecofasciste e reprimere ogni forma di dissenso o coinvolgeremo la cittadinanza nelle decisioni che devono essere prese per garantire la loro stessa sicurezza messa a rischio dal collasso ecosociale?
  • Benessere per tutti o ricchezza per pochi?
    Metteremo al centro il diritto al lavoro, alla salute e al benessere di tutte le persone che abitano in Italia o continueremo ad investire in politiche che aumentano la diseguaglianza e la ricchezza dell’1% più ricco in Italia?
NOI

Come cittadine di questo paese, dichiariamo nullo il contratto sociale.

  • Come cittadine di questo paese, dichiariamo nullo il contratto sociale perché il governo italiano ha smesso di tutelarci. Scegliamo di ribellarci insieme, pacificamente, e portare in strada una ribellione colorata, piena di amore e di rabbia, radicata nella visione di un altro mondo possibile che oggi diventa estremamente necessario.

e lanciamo una settimana di Ribellione dal 25 aprile al 1 maggio

  • Di fronte a un Italia che ogni giorno sceglie negazione, collasso e ecofascismo, lanciamo una settimana di Ribellione dal 25 aprile - il giorno della Festa della Liberazione fascista - fino al 1 maggio - il giorno della Festa dei lavoratori - per riprenderci il diritto a una libera informazione, ad un futuro vivibile e a una transizione equa e giusta, che non si basi sulla ricchezza di pochi, ma sul benessere di tutti gli esseri viventi. Questa sarà la nostra Primavera Rumorosa.
LA VISIONE

Per la verità, la giustizia e la democrazia.
Ci ribelliamo pacificamente per creare una pressione tale che costringa il Governo a:

  1. Dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ecologica nazionale, accompagnata da un piano di comunicazione basato sulle evidenze scientifiche riguardo le cause, gli effetti e le responsabilità della crisi in corso.
  2. Un piano di azzeramento delle emissioni, di interruzione della distruzione degli ecosistemi e arresto della perdita di biodiversità entro il 2025, che non impatti in modo sproporzionato sui paesi del sud globale e sulle fasce più povere della popolazione.
  3. Istituire un’assemblea di cittadini e cittadine nazionale, di ogni fascia sociale, che affianchi il governo nelle scelte che dovranno essere prese, in modo da coinvolgere la cittadinanza in una transizione che sia equa e giusta e ridare forza ai valori democratici e alle libertà su cui il nostro paese è fondato.

Verso una società della cura

  • Siamo consapevoli che non sarà una singola legge a salvarci dal collasso ma è necessario un cambiamento sistemico: una nuova società basata sulla cura, sul benessere degli esseri viventi e su una riconnessione con la natura. 
    Ci battiamo per una società nuova, rigenerata, dove la terra sia fertile, le acque limpide e l’aria pura.
    Dove la felicità e il benessere non siano un lusso, ma un diritto di ogni essere vivente. Una società in cui non si debba essere costrette a scegliere tra un lavoro dignitoso o la salvaguardia dell’ambiente.
    Una società futura in cui si possa vivere in armonia e in connessione con la natura, rispettando gli equilibri che la governano e tutti gli esseri viventi che la abitano.

in cui venga difesa la terra e non i confini

  • Non ci basta sopravvivere, desideriamo con forza il benessere dell’umanità e di tutte le specie viventi che con noi condividono questo pianeta. Rifiutiamo l’irragionevolezza di questo sistema tossico che lascia indietro umani e non-umani. Miriamo a una società in cui non si debba essere costrette ad abbandonare la propria terra per poi essere lasciati morire in mare o rinchiusi nei centri di detenzione in nome di confini geografici che noi stessi abbiamo costruito.
COSA CI MUOVE
  • È il grido della GIUSTIZIA che ci chiama. Ci muoviamo per chi subisce ai margini, per chi è stato ignorato, per le terre devastate, per i popoli dimenticati. 
  • Le nostre montagne, i nostri mari, le nostre foreste, un tempo sacri e vivi, oggi sono ferite aperte, cicatrici inflitte dalle nostre stesse mani. La DIFESA DELLA NATURA non è solo una scelta, è un atto d’amore verso la vita stessa, perché senza di essa, non ci sarà un domani.
  • Mentre alcuni tentano di ignorare la crisi, i paesi più vulnerabili, quelli meno responsabili, soffrono già sotto il peso di catastrofi incessanti. È qui che la SOLIDARIETÀ diventa fondamentale: non possiamo restare a guardare mentre le nostre sorella e i nostri fratelli annegano. La loro sofferenza è la nostra, il loro futuro è intrecciato al nostro.
  • E ci battiamo per una vera DEMOCRAZIA, in cui ogni voce risuoni e nessuna venga esclusa. La transizione verso un mondo giusto deve essere collettiva, equa e condivisa.

Per la nostra terra, per la vita di ogni essere vivente, per il diritto ad esistere.