Extinction Rebellion porta un circo alla conferenza OMC Med Energy di Ravenna

08 Apr 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press



Ravenna, 08/04/2025 - Extinction Rebellion si presenta con trucchi e vestiti da clown all’entrata del congresso OMC Med Energy a Ravenna. In fila per entrare alla conferenza, intrattengono i partecipanti con gag e giocoleria, per denunciare la “fiera del greenwashing” delle aziende fossili e del governo

Questa mattina, il movimento per il clima Extinction Rebellion ha animato l’attesa delle persone che erano in coda per entrare alla conferenza OMC Med Energy al Pala De André di Ravenna. I membri del ‘circo’ di Extinction Rebellion, truccati da clown e vestiti in giacca e cravatta, si sono inizialmente messi in fila all’ingresso con gli altri ospiti della conferenza, sostenendo di avere pieno diritto, come pagliacci, a partecipare alla ‘fiera del greenwashing’. Più tardi, si sono esibiti in evoluzioni sui tricicli e numeri di giocoleria a ritmo di musica.

La conferenza OMC Med Energy è dedicata al ruolo del gas nella transizione energetica e nella creazione di alleanze industriali per cercare soluzioni innovative finalizzate alla decarbonizzazione di settori ‘difficili’ come cementifici e raffinerie. La pacifica protesta sottolinea come le numerose aziende collegate all’industria fossile che partecipano alla conferenza, tra cui Eni, Snam, TotalEnergies e Shell, siano tra i principali responsabili dell’aggravarsi della crisi ecoclimatica. Negli ultimi mesi infatti i giganti del fossile hanno fatto marcia indietro sui loro impegni riguardo alla decarbonizzazione. In dicembre la Shell ha annunciato una riduzione dei propri investimenti nelle energie rinnovabili e un maggiore impegno nell’estrazione di gas fossile. ENI, il colosso italiano del gas e del petrolio, che sul suo sito enfatizza il proprio impegno green, dal 2023 al 2024 ha aumentato di meno di 2 gigawatt la propria capacità installata di rinnovabili, passando da appena 3 GW a 4,1 GW. Nello stesso periodo, la sola produzione di gas peserà per il 60% del portafoglio aziendale. Allo stesso tempo ENI promuove come soluzione alla crisi del clima la Carbon Capture and Storage (CCS – cattura e stoccaggio della CO2), a partire dai progetti di Ravenna e Hynet nel Regno Unito, mentre secondo molti esperti si tratta di una tecnologia sperimentale e costosa, inadatta a fronteggiare l’emergenza climatica. “Questi tentativi di mettersi una maschera sembrano un circo”, spiega Extinction Rebellion, “L’ennesimo teatrino creato da imprese e governi per illuderci di stare lavorando con serietà a soluzioni che ci portino velocemente ad una completa transizione ecologica, che si fa sempre più necessaria”.

Sotto accusa anche le responsabilità della politica. A Ravenna è da poco arrivato il rigassificatore BW Singapore, acquistato dalla Snam per 367 milioni di euro, uno dei tasselli della strategia che mira a trasformare l’Italia in un hub del gas, in un momento storico in cui i consumi energetici del paese e dell’Europa sono in costante calo. “Alla ridicola ma pericolosa volontà dei nostri politici di trasformare l’Italia - e in particolare la città di Ravenna - in un hub del gas fossile, rispondiamo “Fa’ poc e pajaz” (non fate i pagliacci)” continua Extinction Rebellion. “Chiediamo soluzioni sistemiche a problemi sistemici: per fronteggiare l’emergenza ecoclimatica, la transizione ecologica deve essere immediata”.

Dal 25 aprile al 1 maggio Extinction Rebellion porterà la protesta e la disobbedienza civile a Roma, in una Primavera Rumorosa per rimettere al centro del dibattito pubblico la crisi ecoclimatica e celebrare la Resistenza, il lavoro, la democrazia.

Extinction Rebellion

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