Appesi al ponte Vittorio Emanuele: Difendere la Terra, non i confini

27 Apr 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press



Roma, 27/04/2025 - Due attiviste di Extinction Rebellion si sono appese al ponte Vittorio Emanuele nei pressi di San Pietro il giorno dopo il funerale di Papa Francesco, srotolando uno striscione con scritto “Difendere la Terra, non i confini”. La manifestazione è un secondo atto di denuncia nei confronti dell’ipocrisia di capi di Stato e ministri di tutto il mondo, arrivati in città per celebrare un uomo che hanno oltraggiato con politiche estrattiviste e anti-migratorie

Il giorno dopo i funerali di Papa Francesco, Extinction Rebellion torna nuovamente in azione per denunciare l’ipocrisia dei leader politici di tutto il mondo, giunti ieri in città per partecipare al funerale del pontefice. Dopo aver appeso uno striscione al Colosseo nella giornata di ieri, questa mattina due persone si sono calate con gli imbraghi dal ponte Vittorio Emanuele, nei pressi di San Pietro, per appendere un nuovo striscione con scritto “Difendere la terra, non i confini”. L’obiettivo, riporta Extinction Rebellion, è denunciare le politiche anti-migratorie ed estrattiviste del governo italiano e di quello statunitense.

“Ieri abbiamo assistito ad un teatro politico imbarazzante” commenta Beatrice di Extinction Rebellion. “Chi lascia ogni giorno morire persone in mare o investe in progetti di deportazione e in nuovi centri di detenzione, è arrivato in città per commemorare chi in vita difendeva migranti e detenuti”. Il riferimento è al modello italiano dei centri di detenzione in Albania in linea con la riforma del sistema di immigrazione dell’amministrazione Trump, caratterizzata da una serie di espulsioni illegittime o effettuate senza processo, tant’è vero che la Corte Suprema, la settimana scorsa, ne ha ordinato lo stop.

A questo si aggiungono le politiche energetiche di entrambi i governi che mirano ad un aumento degli investimenti per lo stoccaggio e il trasporto di gas naturale liquefatto. Gli Stati Uniti sono attualmente il maggiore produttore mondiale di gas, risorsa tramite la quale esercitano oggi un’influenza geopolitica senza precedenti. Dopo l’incontro di Giorgia Meloni con Donald Trump alla Casa Bianca, infatti, sembra sempre più probabile che l’Italia aumenti le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) proprio dagli Stati Uniti. Questi progetti contribuiranno ad aggravare le conseguenze della crisi ecoclimatica, che è a sua volta una delle principali cause delle migrazioni che questi governi stanno cercando di contrastare. La banca mondiale stima infatti che entro il 2050, i migranti climatici potrebbero essere 216 milioni.

“In un mondo dilaniato dagli effetti del collasso climatico, che sta portando ad un aumento drammatico del numero di persone costrette a migrare e ad abbandonare la loro terra, difendere la Terra è ciò di cui abbiamo bisogno. Non un’egoista e miope chiusura dei confini” conclude Beatrice.

Extinction Rebellion

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