Extinction Rebellion contesta Jeff Bezos: striscione sulla gru antistante l'Hotel Danieli

24 Jun 2025 - Extinction Rebellion Italia
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Venezia, 24/06/2025 - Extinction Rebellion ha calato un grande striscione da una gru di fronte all’Hotel Danieli, dove alloggiano alcuni degli ospiti dello sfarzoso matrimonio di Bezos. Lo slogan “Tassare i ricchi per ridare al pianeta” mette l’accento sull’impatto che i consumi dei super ricchi hanno su ambiente e clima e suggerisce che i patrimoni ultramiliardari vengano tassati per finanziare una transizione ecologica giusta e democratica

Mentre Venezia si prepara ad accogliere tantissimi ultra miliardari per il matrimonio di Jeff Bezos, un grande striscione con scritto: “Tassare i ricchi per ridare al pianeta” e la popolare effige del Robin Hood di Walt Disney, è comparso oggi pomeriggio in cima alla gru antistante l’Hotel Danieli, a Venezia. Alla chiusura del cantiere in Riva degli Schiavoni, non appena gli operai si sono allontanati, quattro persone di Extinction Rebellion si sono arrampicate sulla gru, assicurate con imbraghi e caschetti di protezione. Arrivati in cima, i climber travestiti da Robin Hood, hanno esposto lo striscione.

Il luogo è simbolico: l’Hotel Danieli è infatti uno degli hotel di lusso nel centro di Venezia dove in questi giorni alloggiano gli ospiti di Jeff Bezos. Anche il travestimento ha una forte carica simbolica, come spiega Jorge, una delle persone di Extinction Rebellion presenti sul posto: “Sabato a Venezia si celebrerà il matrimonio del secondo uomo più ricco del mondo.” - racconta - “Uno sfoggio di ricchezza e un divario tra chi ha troppo e chi troppo poco che ricorda i tempi di Robin Hood e del principe Giovanni. Robin Hood rubava ai ricchi per donare ai poveri, Extinction Rebellion più semplicemente chiede che chi ha troppo venga tassato per finanziare una transizione ecologica giusta e democratica”. Il riferimento è alle notizie che trapelano sullo sfarzoso matrimonio, i cui ospiti arriveranno con 80 jet privati e per cui la sposa ha in programma 27 cambi d’abito. Un evento contestato da molti cittadini riuniti nel comitato “No space for Bezos”, che raccoglie, oltre a Extinction Rebellion, il centro sociale Morion, ANPI e i comitati cittadini contro la turistificazione che accusano il sindaco Brugnaro di avere svenduto la città.

Extinction Rebellion, in particolare, pone l’accento sul contributo sproporzionato dei super ricchi all’aumento della temperatura globale, confermato da numerosi studi il più recente dei quali, pubblicato su Nature Climate Change in maggio, mostra come l’1% più ricco della popolazione - coloro che guadagnano più di € 147.200 l’anno - sia responsabile del 20% dell’aumento delle temperature. Mentre lo 0,1% - le circa 800mila persone con un reddito personale superiore ai 537.000 euro e a cui appartengono personaggi come Jeff Bezos, Bill Gates e Mark Zuckerberg - sono responsabili per un notevole 8%. E tuttavia, secondo il Tax Justice Network, applicando una tassa del solo 2 - 3% sui patrimoni più ricchi si potrebbero ricoprire i costi finanziari per la riduzione dell’impatto del cambiamento climatico della maggior parte delle nazioni, raccogliendo fino a 2.600 miliardi di dollari. E infatti ieri, in piazza San Marco, Greenpeace su uno striscione di 400 metri quadrati, ha esposto la scritta “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax” affiancata da volto beffardo di Jeff Bezos. Ovvero: “Se puoi affittare Venezia, puoi pagare più tasse”.

Ma già lunedì scorso, attivisti del comitato cittadino avevano calato uno striscione con scritto “Bezos” con una croce rossa sopra, dal campanile della chiesa di San Giorgio, dove potrebbe svolgersi la cerimonia nuziale. E subito era divampata la polemica. Sia il sindaco Luigi Brugnaro che il presidente della Regione Gianluca Zaia hanno infatti attaccato la protesta e auspicato che Venezia “accolga a braccia aperte chi come Bezos porta visibilità e ricchezza alla città”. L’eco delle polemiche è arrivata oltreoceano e ha spinto l’entourage di Bezos a rilasciare dichiarazioni rassicuranti sull’impatto e il sostegno alla città, attraverso organizzazioni no-profit e progetti associati, il ricorso a maestranze e prodotti locali. “Venezia, l’Italia e il pianeta non hanno bisogno di graziose concessioni filantropiche. Siamo cittadini, non sudditi” - afferma Jorge di Extinction Rebellion - “Le stesse persone che stanno causando la scomparsa della nostra città sono qui a festeggiare, col benestare del sindaco Brugnaro, imprenditore indagato per corruzione”. Un messaggio che sarà rilanciato sabato 28 giugno, in una grande manifestazione nel giorno del grande party finale, spostato all’Arsenale per tentare di ridurre l’impatto delle contestazioni.

Extinction Rebellion

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