18 Aug 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press
Norvegia, 18/08/2025 - Centinaia di persone hanno bloccato via mare e via terra la più grande raffineria di petrolio della Norvegia per esigere un piano per l’abbandono di fonti di energia inquinanti come gas e petrolio. Tra loro, presenti anche Greta Thumberg, Carola Rackete e la cantante Aurora. L’iniziativa è stata promossa da Extinction Rebellion e dal Green Youth Movement
Da questa mattina, centinaia di persone hanno risposto alla chiamata di Extinction Rebellion e del Green Youth Movement estanno bloccando la principale raffineria di petrolio della Norvegia, raffineria di Mongstad a Bergen del colosso del fossile Equinor. Tre ingressi sono stati bloccati via terra e uno via mare da gruppi di persone in kayak. L’iniziativa fa parte della Nordic Climate Justice Coalition, un’alleanza di movimenti climatici nata per smascherare il mito dei Paesi nordici come leader “verdi e progressisti”, che dal 16 al 23 agosto ha lanciato una mobilitazionein Norvegia per protestare contro l’industria petrolifera del Paese.
«Siamo arrivati da tutta Europa perché il collasso climatico non conosce confini. Ho attraversato l’Europa per essere qui»racconta Lotta, artista e attivista italiana di Extinction Rebellionche si trova sul posto. «Vengo dall’Emilia Romagna, una terra devastata da ripetute alluvioni che hanno distrutto tutto. Sono qui perché è il momento che i principali paesi produttori e estrattori di petrolio e gas - la Norvegia come l’Italia - si assumano le proprie responsabilità e avviino immediatamente un piano per l’uscita dal fossile». Il periodo non è casuale: le proteste si svolgono a poche settimane dalle elezioni parlamentari dell’8 settembre, un appuntamento cruciale per definire la futura politica climatica del Paese. «Siamo qui perché, in vista delle prossime elezioni, la Norvegia non ha nessun piano di uscita dal fossile»aggiunge Simone, un altro attivista arrestato per aver bloccato in kayak una delle navi petrolifere di Equinor. Nonostante la Norvegia sia infatti il principale produttore europeo di petrolio e gas, nel dibattito elettorale che precede le elezioni di settembre non è stato presentato alcun piano di progressiva dismissione delle fonti fossili. «Siamo nel paese che più produce petrolio in Europa e Equinor è una delle aziende responsabili della crisi climatica che stiamo vivendo e che sta causando centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo. È il momento di uscire dal fossile, adesso».
Alle azioni di oggi si sono unite anche Greta Thumberg e Aurora, popstar internazionale. «Siamo qui perché è chiarissimo che il petrolio non ha futuro. I combustibili fossili portano solo morte e distruzione, ed è per questo che dobbiamo fare pressione su produttori moralmente corrotti come la Norvegia, che ha il sangue sulle mani» ha dichiarato Greta Thunberg. Sulla stessa linea anche Aurora ha spiegato così la sua partecipazione al blocco: «Sono qui perché, quando nessuno si assume la responsabilità, devono farlo le persone. Allora tocca a noi. Il petrolio distrugge il mare e l’aria e spinge i popoli alla guerra. È invasivo e inquinante – un modo antiquato di vivere. Continuiamo a parlarne come se avesse a che fare con il futuro, ma non è così: il petrolio appartiene al passato».
Dopo il blocco di oggi della raffineria di Mongstad, Extinction Rebellion ha annunciato che si proseguirà con una serie di azioni durante tutta la settimana, anche a Oslo.
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