15 Dec 2019 - XR Italia
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XR Roma
Oggi 15 Dicembre a Roma gli attivisti e le attiviste di Extinction Rebellion (XR) hanno attuato una performance shock simulando la morte drammatica per affogamento al laghetto dell’EUR, nei pressi della sede storica della multinazionale dell’energia ENI (Ente nazionale Idrocarburi). «Questo è il presente e sarà il futuro per milioni di persone nel mondo se non agiamo ora per fermare il collasso climatico e ambientale che sta travolgendo il pianeta» dichiara il gruppo XR di Roma.
Nell’ultimo decennio (2009-2018), infatti, l’emissione di gas serra è cresciuta dell’1.5% ogni anno e i principali responsabili sono i comparti energetici e industriali. Ciò si sta traducendo in un inarrestabile aumento delle temperature con conseguenze drammatiche per gli attuali assetti globali, sia dal punto di vista socio-economico che ecologico. L’innalzamento del mare 3,6 mm all’anno tra il 2006 e il 2015 combinato con altri fenomeni climatici estremi aumenta senza precedenti la frequenza di eventi catastrofici e oltre 1 miliardo di persone che, nel mondo, vive vicino alle coste sarebbe costretto ad abbandonare la propria casa divenendo a tutti gli effetti migrante climatico .
In Europa si stimano circa 86 milioni di persone a rischio e in Italia il 70% della popolazione ossia quella che vive nella zona costiera. Venezia, il Polesine, con il delta del Po e parte della Pianura Padana rischiano di scomparire. Ad aggravare il quadro nazionale è il fatto che il nostro paese si stia scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta. Nel 2018 è stato raggiunto un nuovo record di aumento della temperatura media annuale (+1.71°C) e nel solo 2019 sono registrati 1.543 eventi estremi, dato tra i più alti in Europa.
Le calamità naturali, terremoti esclusi, sono costate al nostro Paese quasi 160 miliardi di euro dal secondo dopoguerra al 2018, e ogni anno 18 Miliardi di Euro sono spesi in sussidi ai combustibili fossili. È ora di dire basta a questa assurda corsa verso il suicidio collettivo.
Con una performance dal significato tragico XR chiede al Governo di agire ora e di dare immediata applicazione alla mozione che riconosce l’Emergenza climatica appena approvata dal Parlamento, affinché non rimanga un mero atto simbolico.
Il Decreto Clima approvato comporta misura assolutamente insufficienti per mantenere il riscaldamento medio globale entro 1,5° C, come invece stabilito nell’accordo di Parigi. Se non viene invertito il trend di emissioni di gas serra è previsto invece un aumento della temperatura media globale di 3,2° C (UNEP, 2019), un valore prossimo a quello degli scenari più catastrofici di cambiamento climatico.
«Non abbiamo più tempo. Per ottenere dai governi cambiamenti radicali sono necessarie azioni radicali»- continua Extinction Rebellion Roma - «Siamo qui per denunciare l’immobilismo delle istituzioni e coinvolgere l’opinione pubblica su un problema drammatico che necessita un’azione immediata».
Il Decreto Clima approvato comporta misure assolutamente insufficienti per mantenere il riscaldamento medio globale entro 1.5°C. La riduzione di emissioni pianificata porterebbe a un aumento di temperatura compreso tra 2 e 3°C, il doppio della soglia di sicurezza stabilita dall’accordo di Parigi.
Per porre fine a questo drammatico stato di cose e al precipizio che tutti saremo chiamati ad affrontare se non invertiamo la rotta, Extinction Rebellion chiede con forza ai governi:
Che il governo dichiari l’emergenza climatica e ecologica e informi compiutamente la popolazione sul collasso climatico in corso
Che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025;
Che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.