Extinction Rebellion rinnova l’invito a scendere in piazza con Fridays For Future: Unite behind the Science

26 Sep 2019 - XR Italia
Press



Extinction Rebellion Italia rilancia l’appello a tutti: attiviste ed attivisti, lavoratrici e lavoratori, studenti e studentesse affinché prendano parte al terzo “Sciopero Globale” di Fridays for Future che si svolgerà nelle maggiori piazze italiane.

Extinction Rebellion condivide lo slogan lanciato da Greta Thunberg al Congresso statunitense prima e dal palco delle Nazioni Unite poi: “Unite behind the science”. Ogni giorno da decenni, ormai, la comunità scientifica suona l’allarme sull’emergenza ecologica e climatica, restando ancora inascoltata e sorprendentemente continuando a non fare notizia.

Extinction Rebellion invita i media e i legislatori a divulgare le conclusioni dell’ultimo Special Report del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento climatico (IPCC), del 25 settembre. Esse evidenziano “l’urgenza di dare priorità in maniera tempestiva ad azioni coordinate e ambiziose per affrontare cambiamenti persistenti e senza precedenti che riguardano l’oceano e la criosfera”. Senza “una riduzione urgente e ambiziosa delle emissioni di gas ad effetto serra, abbinate ad azioni coordinate di adattamento”, nelle regioni a bassa quota, come le Alpi europee, si avrà una sostanziale scomparsa di gran parte dei ghiacciai entro il 2100. Ciò si tradurrà in difficoltà di accesso ad acqua dolce per gli abitanti delle aree di montagna e per le regioni a valle, anche ai piedi delle Alpi italiane. L’IPCC ammonisce anche sugli effetti di contaminanti (soprattutto mercurio) che potrebbero diffondersi nelle acque dolci in seguito allo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost.

Detto in altre parole, se non ci sarà un cambiamento sistemico, i nostri figli e nipoti non avranno accesso ad acqua potabile e salubre.

Lo scioglimento dei ghiacciai alpini porterà frequenti inondazioni, valanghe, frane e destabilizzazione del suolo. Proprio in quell’Italia che esulta per essere stata scelta come sede per le Olimpiadi Invernali 2026, dovrebbe fare notizia il fatto che, come scrivono gli scienziati dell’IPCC, “il turismo in alta montagna potrebbe essere seriamente compromesso in caso di riscaldamento superiore ai 2°C, rendendo vana anche l’adozione di tecnologie per l’innevamento artificiale, con ripercussioni economiche per le comunità montane”.

extinctionrebellion.itAnche l’innalzamento del livello del mare, conseguente allo scioglimento di ghiacciai e calotte polari, potrebbe raggiungere tra i 60 e i 110 cm secondo il report, se le emissioni di gas climalteranti dovessero continuare a crescere. In tal modo gran parte delle zone costiere italiane sarebbero a rischio di scomparsa, e non esistono cosiddette “grandi opere” che possano fermare questa inesorabile inondazione.

Stanti queste premesse, Extinction Rebellion ribadisce le sue richieste:

  1. Verità sulla situazione: il governo deve dichiarare lo stato di Emergenza Climatica ed Ecologica.
  2. Azione immediata: che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025.
  3. Oltre la politica: che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.

Anche per questo ci ribelliamo, supportiamo Fridays For Future e saremo in piazza per lo Sciopero Globale di venerdì 27, e ci ritroveremo a Roma per la settimana di Ribellione Internazionale mettendo in atto azioni di disobbedienza civile di massa dal 7 al 13 ottobre.