30 Sep 2019 - XR Bologna
Press
XR Emilia Romagna
Oggi è una giornata storica per Bologna: non è stata approvata una, ma ben due dichiarazioni di emergenza climatica ed ecologica – con la complessità e le ambiguità che questo comporta.
Il percorso che ci ha portato fin qui è stato un percorso di studio, di sacrificio e di notti insonni. Abbiamo prodotto un testo, lo sciopero della fame di Filippo lo ha portato all’attenzione del consiglio comunale, e le nostre due notti di mobilitazione in piazza hanno costruito momenti di confronto con la cittadinanza e messo pressione sulle istituzioni. Per questo ringraziamo tutte le attiviste di Extinction Rebellion Bologna.
Ringraziamo anche i consiglieri Emily Clancy - Consigliera Comunale, per averci aiutato a portare integralmente il nostro testo all’attenzione del consiglio; Andrea Colombo, per aver sostenuto le nostre istanze e cercato una mediazione con la maggioranza; ma anche Dora Palumbo, che in un emendamento non approvato (ma da noi non dimenticato!) ha dato un nome e un cognome ai problemi su cui il Consiglio e la Giunta dovranno esprimersi in termini concreti per onorare la dichiarazione: Prati di Caprara, Pioppe e Aree Annesse Sud, Passante autostradale, mobilità pubblica sostenibile fra gli altri, a cui aggiungiamo l’espansione dell’aeroporto.
Riteniamo opportuno sottolineare sia differenze che corrispondenze tra la nostra dichiarazione e quella dei consiglieri Colombo e Leti che, essendo state entrambe approvate, andranno ad integrarsi:
Al netto di tutto, riteniamo questa una giornata positiva, in cui è stato spezzato un silenzio istituzionale, riconosciuta un’emergenza, e manifestata l’intenzione di rendere Bologna parte del cambiamento globale radicale e necessario per garantirci un futuro come cittadine e come specie. Ma questa positività non ci rende meno consapevoli e preoccupati per la gravità della situazione: bisogna fare di più e farlo ora, a livello locale, nazionale e globale. Oggi inizia una nuova fase di impegno collettivo e partecipazione: il Comune dovrà permettere il cambiamento, sostenerlo e promuoverlo, ma noi tutti siamo chiamati ad essere parte di questo progetto ambizioso e necessario, verificando l’operato delle nostre istituzioni e continuando a lottare affinché questa dichiarazione di emergenza non sia un vuoto punto di arrivo, ma un grande punto di partenza. Di tutto questo, del sacrificio come dell’impegno, siamo fortemente consapevoli, e speriamo di riscontrare la stessa consapevolezza nella nostra amministrazione. Per quanto ci riguarda, continueremo a ribellarci ad ogni inazione ed esitazione, per realizzare la promessa oggi fatta alla città e al pianeta.
Vogliamo anche ricordare che dichiarare un’emergenza porta con sé il peso e la responsabilità di prendere delle decisioni scomode. Queste chiediamo vengano affrontate rispettando i principi di giustizia climatica ed ecologica, perché non siano le fasce più vulnerabili della società a pagare. Oggi durante il Consiglio c’è stato un intervento inaspettato. Alcuni lavoratori, supportati dai sindacati, hanno rivendicato i loro diritti dichiarando che anche la loro è una situazione d’emergenza. La scena è stata emblematica di una narrazione che contrappone le lotte sociali all’emergenza per la salvaguardia del pianeta. Non può esserci giustizia ecologica senza giustizia sociale: a pagare i sacrifici di una transizione sostenibile non devono e non possono essere le comunità, ma chi si è arricchito in questo sistema causando la devastazione ambientale.
Pace, amore e ribellione!