Bologna: indagato il sostituto commissario che ordinò la perquisizione corporale integrale su una manifestante di Extinction Rebellion

18 Jul 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press



Bologna, 18/07/2025 - È stata chiesta l’iscrizione al registro degli indagati per il sostituto commissario che, nel luglio 2024, ordinò la perquisizione corporale di una manifestante di Extinction Rebellion, facendola spogliare integralmente all’interno della Questura di Bologna. Secondo il GIP la perquisizione fu eseguita al di fuori dei casi previsti dalla legge. “Restituita dignità a me e a tutte le persone che hanno subito lo stesso trattamento”, dichiara la donna vittima dell’abuso.

Il Tribunale di Bologna ha chiesto l’iscrizione al registro degli indagati del sostituto commissario della Questura di Bologna per il reato di perquisizione e ispezione personali arbitrarie (art. 609 c.p). L’episodio contestato risale al luglio 2024 e riguarda una perquisizione corporale avvenuta nei locali della Questura, ritenuta “arbitraria, vessatoria e umiliante” dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP). Quel giorno, in seguito a una protesta nonviolenta di Extinction Rebellion in Piazza Maggiore, in occasione del G7 Scienza e Tecnologia, ventuno persone vennero trasferite in Questura e trattenute per oltre nove ore. Una di loro venne fatta spogliare in un bagno sporco e nauseabondo e le venne ordinato di fare dei piegamenti sulle gambe, sotto gli occhi dell’agente di polizia che la stava perquisendo alla ricerca di “materiale di propaganda”. La donna, profondamente provata da quanto accaduto, aveva quindi sporto denuncia, per la quale lo scorso gennaio la PM incaricata delle indagini aveva tuttavia chiesto l’archiviazione. Un atto a cui, con il supporto del proprio legale, l’avvocato Ettore Grenci, e del movimento Extinction Rebellion, la donna decise di opporsi

“A distanza di un anno dagli eventi viene finalmente restituita dignità a me e a chissà quante altre persone senza voce oltre a me”, dichiara Valentina, la donna che ha denunciato. “Il GIP afferma chiaramente che quel giorno ho subito una grave violazione dei miei diritti di persona: oggi più che mai è fondamentale ribadire con forza che manifestare non è un reato. Chi esprime dissenso non deve rischiare di andare incontro a trattamenti del tutto arbitrari e per questo illegittimi”.

L’ordinanza del GIP sottolinea, infatti, come “la perquisizione di cui si tratta deve ritenersi eseguita fuori dai casi previsti dalla legge; e comunque con modalità tali da renderla abusiva” e ancora che “appare inverosimile, priva di qualsiasi fondamento, non normativamente prevista, la giustificazione di rintracciare possibili strumenti idonei a provocare atti di autolesionismo”. Il GIP ribadisce inoltre come nessuna “prassi” possa giustificare comportamenti oltre la legge o contro la legge, procedendo a perquisizioni arbitrarie o consentendo l’utilizzo di modalità vessatorie e umilianti. 

Quanto accaduto a Bologna un anno fa si è poi ripetuto a Brescia in gennaio, quando un’altra manifestazione di Extinction Rebellion si concluse con il fermo illegittimo di molte ore di ventitré persone e la perquisizione corporale di altre sette donne. Di fronte ai microfoni di Mediaset, e non in Parlamento come chiesto dalle numerose interrogazioni parlamentari, Piantedosi descrisse le perquisizioni come “una pratica operativa che in determinate circostanze è consentita e anche prescritta” affermando che “tutto si è svolto nella piena regolarità”.

Una lettura dei fatti che l’ordinanza del GIP di Bologna mette chiaramente in discussione. “La polizia ha il ruolo e il dovere di proteggere i cittadini, a maggior ragione quando si trovano, anche temporaneamente, sotto la sua custodia” riporta Extinction Rebellion. “In uno stato democratico non può esserci spazio per una gestione dell’ordine pubblico basata su abusi e intimidazioni, sempre più frequenti nelle Questure e nelle piazze italiane per ordine del Governo. A prescindere da come andrà a finire, è essenziale che storie come queste vengano portate alla luce e vengano sottoposte a un processo trasparente. Ne va del futuro della nostra democrazia”.

Extinction Rebellion

📸 Cartella con foto e video

📧 Contatti Stampa: stampa@extinctionrebellion.it